Le sfide del Demand Planner nell’era della Digital Transformation

Data
23 Nov 2018
Categoria
Articoli
Le sfide del Demand Planner nell’era della Digital Transformation

Pianificazione della domanda, gestione dello stock di prodotto, gestione delle criticità.

Il Demand Planner si occupa in sostanza di prevedere le vendite, anche in funzione di eventuali promozioni e iniziative speciali, garantendo i necessari stock di prodotto. Ovviamente è un lavoro che può cambiare a seconda del tipo di prodotto di cui ci si occupa e della sua shelf life, la vita commerciale del prodotto.

Lavorare nel mercato del lusso infatti assume aspetti differenti rispetto all’attività di chi opera nel largo consumo.

Quella del demand planner è una figura che nel tempo è andata verso la specializzazione e che in azienda si trova sempre di più al centro di una fitta rete di relazioni con altre aree aziendali. Per questo, oltre a un’indubbia capacità relazionale, il Demand Planner deve saper maneggiare con disinvoltura i dati, possedere una buona capacità organizzativa e avere attitudine al problem solving.

 

L’impatto della tecnologia

Come tante altre professioni anche il Demand Planner può trarre molti benefici dall’utilizzo della tecnologia.

Alla base di tutto ci sono i dati, non una pioggia indiscriminata di numeri, ma una selezione di elementi che mettano in grado il manager di pianificare gli acquisti e gestire le scorte. In questo caso risalta l’importanza degli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale (AI) che sta guidando l’evoluzione delle reti digitali interconnesse di fornitura. Questo cambiamento può aiutare i gestori della catena di approvvigionamento a essere più dinamici, flessibili ed efficienti nella loro pianificazione ed esecuzione.

L’esempio di una catena di ristoranti permette di capire come può essere utilizzata l’IA.

La catena ha utilizzato infatti strumenti di apprendimento automatico e AI per analizzare i dati dei punti vendita. Il Demand Planner grazie al sistema è stato in grado di riconoscere rapidamente i modelli nei dati e di imparare da essi, consentendo al ristorante di passare a un processo di pianificazione completamente automatizzato.

La catena quindi ha utilizzato un flusso continuo di dati attuali e storici per iniziare a percepire, anticipare e persino prevedere la domanda e pianificare di conseguenza. Il personale del ristorante ha goduto di un carico di lavoro ridotto e i risultati si sono riflessi a ritroso nella catena di fornitura. I fornitori sono stati in grado di pianificare con maggiore precisione, efficienza e flessibilità in tutta la rete.

La pianificazione è sincronizzata

Il risultato di una pianificazione supportata da strumenti tecnologici è una maggiore capacità di pianificazione e, aspetto molto importante, una riduzione degli sprechi. Morato Pane è una bottega artigianale di Vicenza che produce produce diverse linee di panificati per la grande distribuzione.

La pressione sui margini della grande distribuzione verso i fornitori è cosa nota e quindi la riduzione degli sprechi assume un aspetto ancora più importante. Per questo l’azienda vicentina aveva l’esigenza di elaborare, analizzare, validare e condividere con le altre funzioni aziendali la domanda previsionale, in base alle promozioni e la scontistica applicata, con lo scopo di equilibrare domanda e produzione.

Una soluzione di Demand Planning con l’impiego di algoritmi matematico-statistici, l’uso di un portale web dedicato per la rete commerciale, e l’implementazione di uno strumento di visualizzazione e gestione dei dati aggregati ha permesso di raggiungere il risultato e di acquisire una capacità più dinamica, flessibile ed efficiente che combina la pianificazione tradizionale e l’esecuzione.

Per affrontare questa sfida, le organizzazioni devono però incidere sulla loro organizzazione, diventare più agili, utilizzando i dati per creare modelli migliori in grado di prevedere e rispondere in modo più accurato ai cambiamenti della domanda. Per raggiungere il livello di comprensione necessario, alle aziende spetta il compito di aggregare i dati a livello di impianto o di magazzino da un’unica sede con quelli di altre strutture per sviluppare una comprensione più olistica di ciò che viene prodotto e memorizzato e dove.

Questo può, a sua volta, essere integrato con i dati dei fornitori che servono ogni struttura, quelli dei clienti e le informazioni sul funzionamento delle risorse. Solo così le imprese possono avere sufficiente visibilità della produzione e dell’offerta per poter rispondere rapidamente alle richieste dei clienti. Il tutto con un’integrità dei dati che permetta di avere una visione chiara e coerente.

 

La personalizzazione dei prodotti

L’ultimo passaggio è quello che vede le aspettative dei consumatori orientarsi verso prodotti e servizi sempre più personalizzati. Questo significa una domanda più variegata che potrebbe cambiare radicalmente l’ambito del forecast, determinando la necessità di una pianificazione avanzata per prevedere le richieste dei consumatori, così come la necessità di un coinvolgimento trasversale dei clienti.

Per affrontare questa sfida di previsione, molte organizzazioni stanno iniziando a sfruttare i dati di utilizzo e consumo, entrambi ora ampiamente disponibili, data la rapida crescita dei dispositivi connessi, delle piattaforme di social media e di altri dati in ingresso.

Di conseguenza, i reparti marketing, vendite e pianificazione possono operare con dati di mercato più completi e granulari. Con questo livello di informazioni, le aziende possono raggiungere l’accuratezza necessaria per supportare le richieste di personalizzazione.

 

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