Tecnologia 5G: il parere di Fabiano Benedetti

Data
21 Feb 2020
Categoria
Rassegna stampa
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Tecnologia 5G: il parere di Fabiano Benedetti

Il parere di Fabiano Benedetti, amministratore delegato della beanTech di Reana del Rojale: è capogruppo delle aziende Tlc e informatiche di Confindustria Udine.

Messaggero Veneto – Attesa da istituzioni e imprese, avversata dai comitati preoccupati per i potenziali rischi per la salute, guardata con curiosità dall’utente medio, la tecnologia 5G è sbarcata in Friuli Venezia Giulia. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) ha registrato nelle scorse settimane la realizzazione di quattro impianti di telefonia di ultima generazione in regione: due in provincia di Udine, uno nell’Isontino e uno in provincia di Pordenone, tutti installati da Telecom. Sull’argomento abbiamo registrato pareri favorevoli e contrari.

Tecnologia 5G: i pro

Benedetti, l’industria friulana della tecnologia vede di buon occhio lo sbarco in Italia della tecnologia 5G?

«È persino riduttivo dire che vediamo con favore il potenziamento delle infrastrutture che consentono la connessione. Il 5G costituisce un tassello fondamentale per sviluppare l’economia del settore, ma non solo. C’è chi banalizza, limitando il campo d’azione della tecnologia alla velocità di fruizione dei dati dei cellulari».

E invece?

«Si aprono autostrade digitali enormi, anche per aziende come la nostra. Uno dei problemi che l’industria si trova a fronteggiare al giorno d’oggi è la difficoltà a collegare molti dispositivi: con questa tecnologia l’intoppo sarà tolto, grazie anche a una copertura più capillare e una latenza migliore. In sostanza, si apriranno nuovi scenari per il business di molte aziende che operano nel settore della produzione di macchinari e impianti, ma pure nei servizi».

Le compagnie telefoniche, forse nel tentativo di far breccia tra gli scettici, hanno calato l’asso della telemedicina.

«Un esempio concreto, se si vuole uscire dalle logiche del business. Anziché mandare un medico in mezzo al deserto, grazie alle tecnologie di trasmissione garantite dal 5G saremo in grado in real time di fornire risposte sullo stato di salute e sulle patologie di un paziente, magari sottoponendolo a un’operazione chirurgica “guidata” a distanza di chilometri. Oppure penso a un manutentore, che potrebbe riparare un macchinario con l’ausilio della realtà aumentata e virtuale, senza perdere tre giorni e spostarsi a bordo di un aereo».

L’Italia scatta in ritardo, rispetto ad altre realtà. In Germania il 5G è già utilizzato da un pezzo.

«Arriviamo dopo come al solito. Ma se vogliamo essere competitivi, in un mercato tanto “cattivo” e globale, dobbiamo arrivare quantomeno presto, altrimenti finiremo con il soccombere. Negli Stati Uniti ci sono progetti partiti da tempo, grandi città europee hanno già avviato piani di sviluppo come la Smart City di Amsterdam».

C’è l’incognita degli effetti della tecnologia sulla salute.

«È un aspetto che non va tralasciato, ma al momento non registriamo opinioni nette da parte dagli enti che devono esprimersi sulla questione».

 

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